Un Bulldog francese e un Pastore Australiano, un bracco italiano ed un Boston terrier… sicuramente cani appartenenti a razze diverse, a volte diversissime, ma come tutti gli altri accomunati da un’esigenza fondamentale, importantissima fin dal momento della nascita – la necessità di creare legami e di avere una profonda e solida relazione con il proprio umano. Pensateci: i nostri cani crescono e vivono in una società che, a dirla tutta, non è fatta per loro, passeggiano per strada e non leggono cartelli stradali a loro comprensibili, davanti alla vetrina – per noi coloratissima – di un negozio per cani le uniche corde e palline a loro visibili saranno quelle gialle, o al massimo blu.
Spesso ci stupiamo se il nostro cane non si comporta secondo le nostre aspettative in una certa situazione per noi estremamente quotidiana: al parco, per le strade di una città, in casa nostra – ma sarebbe bene ricordare che, spesso, il problema è proprio questo: si tratta proprio di nostre aspettative.
Quanti momenti, per noi banali, avranno invece estremo rilievo nella vita del nostro cane? E quanti segnali noi ignoreremo per poi scoprire invece che per il nostro amico erano visibilissimi, anzi… magari fin troppo evidenti? Nasce da qui l’importanza di affidarsi ad un percorso educativo adatto alle esigenze nostre e a quelle del nostro compagno di vita. Inizialmente, si ha l’imbarazzo della scelta: percorsi sportivi, formativi, ludici, di socializzazione… scegliere sembra impossibile!
Affrontiamo la questione con Livio Guerra nella nostra terza puntata di “Vivere il cane” per Radio Adige. Scopriamo insieme cosa nasconde il mondo cinofilo e quale strada seguire nel percorso formativo del nostro cane!